

Leading by example. Guidare con l’esempio. Questo è Andrea Orlandi. Classe 1980, made in Noceto. Presidente della Fulgor Fidenza. Dirigente Pinko. Fidentino dell’anno.
Uomo di sport fin dentro all’anima. Rugbista per sempre.
Abbiamo parlato con lui di Fidenza, di sport e di futuro.
Tutti lo conoscono con la palla ovale in mano, ma “dai sette ai quattordici anni il mio primo sport è stato il tennis. Avevo pi. talento che passione. In estate mi invitavano ai centri federali, avevo gli occhi di molti addosso. Mi ricordo che vivevo quasi con disperazione queste convocazioni.”
Nel passaggio tra le medie e le superiori il grande amore.
“A Noceto il pallone è ovale, da sempre. Per questo tanti della mia compagnia di amici giocavano a rugby. Innamorarsi di questo sport è stata questione di un attimo. Ho iniziato tutto il percorso legato alle giovanili, poi l’esordio molto precoce in prima squadra.
Se ci penso adesso, ero davvero un’acciuga. A diciassette anni e pesavo poco più di ottanta chili. Stefano Romagnoli mi ha accompagnato nel mio percorso. Sono stati gli anni di Noceto ovviamente, del Gran Rugby, dei Crociati.
A vent’anni ho passato cinque mesi in Sud Africa, altra esperienza pazzesca. La grande cavalcata poi, tornato a Noceto, dalla C fino alla massima serie. I ricordi sono tanti. E lo stesso discorso vale per gli amici. Pippo Frati e non solo. La coppa Europa, le semifinali scudetto. La fascia da capitano al braccio per 5 anni consecutivi “.
Qualcosa di personale.
“Ho conosciuto mia moglie Cecilia a 18 anni. Il grande amore della mia vita –racconta –e siamo ancora uno a fianco dell’altra. Assieme ai nostri figli. Jacopo è arrivato che avevo 25 anni. Poi Mattia, e infine Leone. La scelta di costruire proprio a Fidenza la nostra famiglia è stata naturale e dopo tanti anni direi che non avremmo potuto prendere decisione migliore.
Respirare questo territorio è importante. Conosci le dinamiche, impari a capire le persone. Fidenza è un network interessante. Avendo poi Pinko, l’azienda della famiglia di Cecilia, proprio qui, con forti radici sul territorio, tutto è venuto con estrema naturalezza”.
Veniamo al premio di Fidentino dell’anno. Un grande riconoscimento, che più volte lei ha definito inaspettato. Che città è per lei, Fidenza?
“Siamo una cittadina orgogliosa, che ha radici profonde, un senso di appartenenza molto forte che va cavalcato ma non deve togliere però la possibilità di nazionalizzarci e internazionalizzarci. Fidenza a volte deve uscire da Fidenza. In modo assolutamente costruttivo, sia chiaro. La chiave per il futuro è quello di investire in managerialità, prima di tutto nello sport. E poi, investire in infrastrutture, progetti, persone. Se penso a medio e lungo termine
sarebbe bello vedere sempre più società che investono nello sviluppo del settore giovanile, e non parlo solo di basket, ma di tutti gli sport. Il sistema Italia non fa autosostenere le prime squadre. La base diventa ancora più vitale per svilupparsi in altezza.
Ammetto – tornando a parlare del premio ricevuto –che non pensavo di poter anche solo andare vicino a un riconoscimento del genere. Il premio l’ho ricevuto io, ma in realtà è un qualcosa nato assieme a tutte le persone che mi stanno accanto, in Fulgor e non solo. Abbiamo l’amministrazione presente, che crede in quello che facciamo, quindi si riesce a lavorare in modo integrato, e progettare. Come Fulgor stiamo investendo molto, sui giovani prima di tutto. Quando parli alle aziende di settore giovanile, sono molto recettive. Se possono ti aiutano volentieri”.
Guardiamo lontano. Come vede Fidenza tra qualche anno?
“Come Fulgor dobbiamo pensare al palazzetto come un qualcosa a trecentosessanta gradi, che integri il momento dello studio pomeridiano a quello dalla “best practice” sportiva e l’inaugurazione a gennaio della study room (con relativo ampliamento già previsto), va in questa direzione.
Presto costruiremo un playground, magari anche tra i più belli d’Italia. Il grande sogno poi è un campus. Sarebbe bello che tra qualche anno anche altre realtà sportive si spingessero in questa direzione.
Una grande città dove sport e scuola si integrano assieme.
Questo vorrei per Fidenza nel futuro”.