Add it up

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Tutti sappiamo che, in matematica, se cambi l’ordine degli addendi, il risultato non cambia.
E che, se cambi gli addendi, il risultato cambia. Ovviamente.

Per fortuna, la pallacanestro non obbedisce (sempre) alle logiche della matematica, e succede che, togliendo e cambiando alcuni addendi, il risultato resta uguale.

Gli addendi mancanti in questo caso sono belli grossi, Ljubo e Milo, tenuti ai box nella sfida contro Olimpia Castello. Il risultato invariato, invece, è una vittoria solida e una prova convincente, quella di cui avevamo bisogno per iniziare bene l’anno.

Ma come si spiega questo fenomeno aritmetico-cestistico? Con gli altri addendi cambiati.

Alla formula si è aggiunta l’aggressività e la fiducia dei ragazzi nelle scelte offensive, con Ramponi in doppia cifra contro un avversario navigato come Gianninoni, Miaschi sempre pericoloso dall’arco e Beltadze ad impensierire la difesa in 1 vs 1.

È cambiato anche il tandem Bellini-Guimdo, sempre più continui e capaci di combinare un totale di 37 punti (praticamente la metà dei punti totali), senza forzature.

È cambiata l’attenzione in difesa, con rotazioni capaci di imbrigliare quel mix di fisico e talento che è Dieng e concedere pochi tiri buoni al resto degli avversari (tenuti a soli 4 punti per i primi 8 minuti del 2° quarto).

Per l’occasione, è cambiato anche il ruolo di Restelli: chiamato a vestire la fascia di capitano (in assenza di Milo), risponde presente, con punti pesanti nei momenti giusti e giocate fondamentali in difesa (vedi i 2 sfondamenti subiti da Dieng).

Si sono poi moltiplicati i minuti di Maodo in campo, che ha reso la vita difficile a Zhytaruyk & Co. sotto alle plance.

Insomma, questa partita è stata la riprova che coach Bizzozi, anche nei momenti difficili, sa fare bene i suoi conti.